Cos'è
Il cyber bullismo è la manifestazione in Rete di un fenomeno più ampio e meglio conosciuto come bullismo. Quest’ultimo è caratterizzato da azioni violente e intimidatorie esercitate da un bullo, o un gruppo di bulli, su una vittima. Le azioni possono riguardare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, generalmente attuate in ambiente scolastico. Oggi la tecnologia consente ai bulli di infiltrarsi nelle case delle vittime, di materializzarsi in ogni momento della loro vita, perseguitandole con messaggi, immagini, video offensivi inviati tramite smartphone o pubblicati sui siti web tramite Internet. Il bullismo diventa quindi cyberbullismo. Il cyberbullismo definisce un insieme di azioni aggressive e intenzionali, di una singola persona o di un gruppo, realizzate mediante strumenti elettronici (sms, mms, foto, video, email, chatt rooms, istant messaging, siti web, telefonate), il cui obiettivo e quello di provocare danni ad un coetaneo incapace di difendersi.È perciò possibile considerare il bullismo come un ostacolo importante all’integrazione scolastica e al benessere dell’individuo.
Creare in classe un clima positivo, costruire un ambiente ospitale in cui il dialogo – soggettivo, culturale, etnico, religioso o di genere – sia favorito, permettere a tutti di partecipare: questi sono i presupposti per trasformare la scuola in un luogo di integrazione aperta al confronto e al dialogo e non di separazione ed esclusione.
La realtà del bullismo, ampiamente diffusa tra i banchi, si concretizza in atti di aggressione che si realizzano spesso nel segreto ed in assenza di testimoni adulti.
La rapida diffusione delle tecnologie ha determinato, in aggiunta al bullismo “in presenza”, il fenomeno del cyberbullismo, così definito dalla Legge 29 maggio 2017, n.71: “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on-line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”.
Quest’ultima forma di bullismo, esercitata a distanza attraverso strumenti informatici, si traduce in numerose forme di aggressione e molestie, sovente accompagnate dall’anonimato ed accresciute dal fatto che la distanza del persecutore rispetto alla vittima rende più difficile la percezione della sua sofferenza.
A cosa serve
Promuovere la conoscenza e la consapevolezza dei problemi connessi al Bullismo e Cyberbullismo
Come si accede al servizio
Il materiale informativo è sempre disponibile sul sito e a Scuola, se sei vittima di bullismo rivolgiti allo Sportello di Ascolto Scolastico.
Luoghi in cui viene erogato il servizio
-
indirizzo
Via Giuseppe Garibaldi, 1, Fiuggi (FR)
-
CAP
03014
-
Orari
Per conoscere gli orari e le modalità di ricevimento, contattare la Segreteria scolastica.
-
Email
-
PEC
-
Telefono
-
Cosa serve
Sensibilizzare i nativi digitali su queste problematiche e promuovere una cultura del rispetto all’interno del sistema scolastico
Tempi e scadenze
I tempi dell’intero progetto saranno concordati in base al numero di partecipanti e al numero di operatori coinvolti.
Contatti
- Telefono: 0775533614
- Email: frrh030008@istruzione.it
Struttura responsabile del servizio
Ulteriori informazioni
Programma RAI #maipiubullismo su RaiPlay
Direttiva Ministeriale del 15 marzo 2007 - Linee di indirizzo utilizzo telefoni cellulari.
Cyberbullismo Prevenzione
Il cyberbullismo può essere prevenuto soprattutto attraverso un'educazione ai media.
I bambini e i ragazzi, assieme ai docenti e ai genitori, devono conoscere i rischi a cui vanno incontro, devono capire quali potrebbero essere le gravissime conseguenze causate da un incosciente uso di mezzi potentissimi come il computer, gli smartphone e la rete internet.
Per questo la maggior parte dei programmi di prevenzione del cyberbullismo passano attraverso una educazione ai media.
I principali tra questi sono sicuramente:
- “GENERAZIONI CONNESSE”:
educare all'uso consapevole della rete e imparare a riconoscere i rischi ad esso legato.
Per aprire la risorsa fai click sul link http://www.generazioniconnesse.it/site/it/cyberbullismo/
- “L’ABC dei comportamenti devianti online”:
Strumento di consultazione disponibile in italiano e in inglese, permette di acquisire informazioni essenziali sulle condotte online illecite con una sintetica spiegazione delle principali caratteristiche della condotta.
È stato pensato per gli operatori dei servizi sociali, sanitari e giudiziari, i genitori, ma soprattutto per i giovani minori che più o meno consapevolmente possono essere “vittime” o “autori di reato”.
Ogni termine è accompagnato dalla precisazione "questo è reato!" o "questo è comportamento a rischio!" per indicare se l’azione è penalmente perseguibile, oppure è comportamento deviante.
Per ogni comportamento, deviante o criminale, sono indicati i riferimenti normativi, utili per inquadrare le caratteristiche anti sociali e/o anti giuridiche dell’azione compiuta.
Infine per ogni descrizione, i link rinviano ad altre voci del glossario che presentano similitudini con il termine illustrato.
Per aprire la risorsa fai click sul link http://www.iglossa.org/
Bullismo e cyberbullismo: a chi rivolgersi
Le reazioni di chi subisce, osserva o compie atti di bullismo sono molto diversificate.
Soprattutto le vittime possono sviluppare un disagio profondo, che impedisce una normale vita relazionale, familiare o scolastica.
All’interno del nostro Istituto è possibile ricevere assistenza dal Referente del Bullismo e Cyberbullismo Prof.ssa Benedetta Rolaci.
Per una consulenza specialistica possono essere consultati i diversi servizi sociosanitari dell'Azienda Sanitaria Locale:
• Pediatria
• Neuropsichiatria infantile
• Servizio di Età evolutiva
• Consultorio giovani
• Consultorio familiare
• Centri per bambini e adolescenti
• Psicologo presente nel contesto scolastico.
È possibile, inoltre, rivolgersi al Telefono Azzurro, attivo sette giorni su sette e ventiquattro ore la settimana, e il 114 - Emergenza Infanzia, Polizia Postale
Bullismo e cyberbullismo: cosa fare
TRA STUDENTI
Gli studenti dovrebbero essere informati sulla reputazione digitale e sulle modalità di conservazione dei dati online. Una foto scattata durante un momento divertente e pubblicata su Facebook, infatti, potrebbe diventare un fardello pesante col passare degli anni e, nei casi peggiori, addirittura compromettere un futuro rapporto professionale. I peccati di gioventù, all'epoca dei social media, vengono difficilmente perdonati, e si sommano ad altre informazioni per costruire una carta d'identità virtuale alla quale hanno accesso tutti coloro che posseggono semplicemente un collegamento internet.
Gli studenti devono:
• mantenere riservati i propri dati, come password, indirizzi email e numeri di telefono;
• bloccare i bulli attraverso le apposite segnalazioni;
• non rispondere alle offese;
• conservare le conversazioni offensive, per dimostrare quanto è accaduto;
• ricordare che internet non si tratta di un gioco, quindi prima di mettere online materiale che potrebbe offendere qualcuno, pensarci più volte;
• non diffondere materiale offensivo ricevuto;
• pensare prima di fare qualcosa di cui ci si potrebbe vergognare.
A CASA
I genitori hanno un ruolo importantissimo in questa "battaglia”. Essi infatti sono presenti laddove sono assenti gli insegnanti. Per questo dovrebbero lavorare in sinergia con le istituzioni. Purtroppo si è già visto come ciò non avvenga. Anzi, spesso si scatena un conflitto dagli effetti deleteri.
L'esagerata esigenza di giustificare il comportamento dei ragazzi, l'incapacità di capire la portata di determinate azioni e l'ignoranza sulle dinamiche di internet hanno spesso portato i genitori a trascurare la vigilanza quando i figli sono online. Molti, sbagliando, pensano che se sono al computer i loro ragazzi non possono combinare guai.
Il genitore deve perciò:
• supportare la scuola nelle attività di educazione ai media;
• confrontarsi con il figlio;
• aiutarlo a comprendere che qualsiasi atteggiamento negativo provoca sofferenza negli altri;
• fornire regole, spiegando che un comportamento scorretto determina la diminuzione della libertà d'uso del computer o dello smartphone;
• porre attenzione all'umore del figlio: se è depresso, irrequieto o impaurito dopo aver usato telefonino o computer potrebbe essere vittima di cyberbullismo.
• ricordare i rischi che potrebbe incontrare navigando;
• verificare il contenuto di siti considerati sicuri;
• controllare la cronologia di navigazione;
• ricordare che in quanto genitore si ha pieno accesso ai dispositivi dei figli;
• supportare il figlio quando utilizza la rete per fare una ricerca o un lavoro scolastico;
• definire il tempo massimo di connessione;
• incoraggiare le attività con il mondo reale.
Se il bambino ha più di tredici anni:
• verificare la sua lista dei contatti;
• controllare le procedure per navigare in sicurezza;
• stringere un accordo che implichi una diminuzione dei controlli solo se però il ragazzo si dimostra responsabile;
• tenere il computer in un luogo accessibile della casa.