I.P.S.S.E.O.A. "M. BUONARROTI" - Fiuggi (Frosinone) - TEL. 0775-533614 - frrh030008@istruzione.it - frrh030008@pec.istruzione.it

Offerta Formativa

Visite: 1747

La sezione associata dell’I.P.S.S.E.O.A. “Michelangelo Buonarroti” di Fiuggi, presso la Casa Circondariale di Frosinone, rappresenta un punto qualificante dell’Offerta Formativa dell’Istituto.

 

La sezione è stata istituita nell’anno scolastico 2014/2015 con l’attivazione del corso di Cucina e la formazione di una prima classe. I percorsi di secondo livello proposti sono finalizzati al conseguimento del diploma di Istruzione Professionale articolato in tre periodi didattici. I periodi didattici si riferiscono alle conoscenze, abilità e competenze previste per i nuovi ordinamenti degli Istituti Professionali e hanno rispettivamente un orario complessivo obbligatorio pari al 70% di quello previsto dai suddetti ordinamenti con riferimento all’area di istruzione generale ed alle singole aree di indirizzo.

 

Per quanto concerne il contesto locale la Casa Circondariale di Frosinone è dislocata in una zona periferica della città di Ferentino, sulla via Casilina. La struttura ospita persone con condanne definitive o in attesa di giudizio. L’utenza è costituita da alunni in età adulta in condizioni di restrizione, provenienti da ambienti socio-culturali svantaggiati. L’assetto culturale, nella maggior parte dei casi, è molto basso. Le classi, da qualche anno, registrano una robusta presenza di alunni stranieri extracomunitari.

 

L’attività didattica si svolge all’interno di un edificio posto al primo piano interno alla Casa Circondariale, in uno spazio condiviso con altri ordini di scuole. Le attività di laboratorio di cucina si svolgono in spazi adiacenti alle cucine del carcere. Le lezioni hanno luogo in orario antimeridiano.

 

L’attività docente viene espletata nel rispetto di norme ben definite che vincolano gli insegnanti sia per quanto riguarda l’accesso nella struttura carceraria sia per quanto riguarda l’introduzione di materiale didattico che deve essere preventivamente autorizzato dal Direttore.

 

Tra la Direzione del Carcere, il Responsabile dell’area pedagogica e l’Istituzione scolastica vi è una stretta collaborazione che garantisce la funzionale organizzazione delle attività didattiche. I Docenti della sezione carceraria condividono il PTOF dell’Istituto nelle sue linee generali.

 

Alla luce dei provvedimenti legislativi più recenti, vista la peculiarità dell’utenza, la scuola in carcere è elemento fondamentale di un’attività "trattamentale” che mira a reinterpretare la pena, intesa come percorso di riorientamento e di recupero della persona. Operare in questa realtà significa essere disposti a pensare che una conquista non è mai definitiva e che la scuola in carcere va curata e custodita. Il detenuto che sceglie di seguire un qualsiasi corso, ha spesso come prima e sostanziale motivazione quella di spezzare la monotonia della reclusione e di poter impegnare la mente in contenuti non collegati alla carcerazione. Attraverso le attività didattiche il detenuto può mostrare a se stesso e agli altri di essere in grado di realizzare "qualcosa" di positivo. Bisogna inoltre tener presente che la formazione all'interno della istituzione carceraria è rivolta a persone adulte e l'adulto apprende se ha bisogno di farlo.

 

Significativa per noi è la fase di accoglienza dei detenuti.
L’accoglienza è un momento molto importante in tutte le realtà scolastiche, ma nel contesto del carcere è anche particolarmente delicato: è il momento in cui si incontrano per la prima volta due “mondi” profondamente diversi che devono imparare a conoscersi e a relazionarsi in modo armonioso e costruttivo. La serenità, la chiarezza e l’autorevolezza da parte dei docenti pone le basi per l’avvio di un dialogo educativo-didattico efficace. Alla fase di accoglienza si dedica, pertanto, tutto il tempo necessario per realizzare le diverse tappe previste dal progetto. Le prime settimane saranno dedicate ai colloqui di accoglienza, alle prove d’ingresso e ad attività di primo orientamento. Nel corso dell’anno scolastico saranno effettuati periodicamente gli incontri di accoglienza con i nuovi inserimenti e orientamento/rimotivazione per tutti gli iscritti. 

 

Per quanto concerne le modalità di iscrizione, i detenuti interessati a frequentare i corsi scolastici presentano richiesta alla Direzione della Casa Circondariale tramite domanda, che viene vagliata e autorizzata dal Direttore e dal Comandante; gli insegnanti effettuano le iscrizioni mediante colloquio individuale, durante il quale viene compilata una scheda conoscitiva che raccoglie le informazioni relative al passato scolastico dello studente, alle sue attese nei confronti della scuola, alle preferenze disciplinari, alla sua posizione giuridica la quale si traduce con la elaborazione di un patto formativo.


Anche in carcere il percorso scolastico deve essere luogo e momento di opportunità formative non solo legate ai contenuti didattici e disciplinari ma anche all’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro. Essere detenuti non vuole dire perdere il diritto o la possibilità di essere inseriti nel mondo del lavoro, anzi, proprio in questi contesti è necessario fare nascere la possibilità di formarsi professionalmente.

 

PCTO IN CARCERE

L’intervento formativo di PCTO è direttamente collegato al percorso di studi che gli alunni stanno attuando al fine di approfondire i contenuti delle discipline di indirizzo ed essere preparati ad un futuro e a un auspicato reinserimento sociale e lavorativo. Quindi il percorso di PCTO per gli studenti detenuti deve rappresentare una occasione di recupero del senso della vita e di riscatto sociale nelle relazioni con gli altri. Il percorso di PCTO rappresenta quindi una modalità di apprendimento che deve favorire l’orientamento dello studente valorizzandone le vocazioni personali, favorire la scoperta di capacità imprenditoriali, arricchirne la formazione con l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro, fornire strumenti di analisi della realtà economica.

Alla luce di quanto detto, per evidenti impossibilità organizzative le lezioni, non potendosi svolgere sotto forma di tirocini, uscite didattiche, fiere, stage, il docente di diritto e tecniche dell’amministrazione sin dall’inizio dell’anno scolastico impegna gli studenti nelle seguenti attività:

1) Orientamento al Lavoro attraverso lo studio e la successiva elaborazione degli strumenti necessari alla ricerca di un lavoro subordinato;

2) Sviluppo dell’autoimprenditorialità attraverso lo Studio e la successiva elaborazione di un business Plan per la creazione di una azienda in proprio;

3) Informazione e Formazione sulla prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Anche i docenti di Sala e Cucina, attraverso esercitazioni laboratoriali, impegnano gli studenti in attività di simulazione della gestione di aziende enogastronomiche.


Nell’ambito del percorso triennale di alternanza scuola-lavoro si potranno attuare con gli studenti della Casa Circondariale i seguenti progetti:
1) Realizzare incontri formativi con esperti esterni di settore quali C.C.I.A.A, Centro per l’impiego, ristoratori qualificati operanti sul territorio, ecc.;
2) Creare eventi all'interno della struttura carceraria, quali pranzi delle festività, buffet per celebrare la riuscita di progetti, eventi a tema riconducibili alla vita esterna, ecc;
3) Attuare corsi legati al mondo della cucina, ormai in continua evoluzione, quali: Cake Design, Pasticceria, Cucina Vegana, Vegetariana e Gluten Free, ecc;
4) Organizzare corsi di aggiornamento professionale relativi al mondo del Bar, corsi di Caffetteria, Barman, Barman Acrobatic e per i palati più raffinati corsi di Sommelier;
5) "Aprire le porte” del Carcere di Frosinone ad un'idea innovativa e all'avanguardia già ampiamente diffusa in Europa, ovvero quella di creare un piccolo ristorante all'interno della struttura dove i detenuti, coadiuvati da uno Chef e da un MaÎtre, si possano occupare della gestione della struttura, a partire dalla compilazione del menù, della carta dei vini, del servizio di cucina e di quello di sala. Il progetto si potrebbe realizzare lavorando in cooperativa. Per i detenuti, le cooperative rappresentano la possibilità di avvalersi dei benefici di legge nell’uscita anticipata dalla reclusione. Le cooperative sociali di “tipo b” svolgono, infatti, attività al fine di favorire l’inserimento lavorativo degli “svantaggiati”: i condannati ammessi alle misure alternative alla detenzione possono rientrare in questa categoria. Obiettivo del corso è fornire un insieme di occasioni di professionalizzazione appositamente organizzate in funzione dei bisogni di un particolare mercato del lavoro (le cooperative).

La Scuola e la Casa Circondariale hanno come obiettivo l’acquisizione di attitudini e atteggiamenti orientati all'inserimento nel modo del lavoro.

 

REFERENTI

Prof.ssa Luisa Ferretti

Prof. Roberto Cesaritti

contatti:

 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Link Utili

Torna su